La calunnia è un venticello, spiega il cospiratore Don Basilio a Don Bartolo, nella celebre aria de "Il barbiere di Siviglia" di Gioachino Rossini.
E il venticello ci raggiunge in pieno pomeriggio, mentre stiamo ancora lavorando-noi- per garantire il consueto eccellente servizio che da anni contraddistingue il nostro istituto.
È un venticello che ha il sembiante di notiziucole, imprecise e distorte, scritte e veicolate in un italiano a dir poco incerto, che avrebbe beneficiato di qualche lustro in più sui banchi di scuola, al solo scopo di trascinare l'Istituto Leopardi in becere contese pseudo-politiche, assolutamente non pertinenti rispetto alle finalità di un'istituzione scolastica, attraverso la distorsione e la strumentalizzazione di aspetti della vita scolastica ampiamente, legittimamente e dimostrabilmente regolati per quanto attiene alle competenze e alla sfera d'azione della scuola.
Megafoni di, citati testualmente, “uccellini”, malinformati o imbeccati, è d'uopo specifici, che, dietro anonimato, hanno scopo esclusivo di creare mistificazione e confusione in danno dell'istituzione scolastica, del personale docente e non docente oltreché della stragrande maggioranza di famiglie e alunni che, certamente, non hanno alcuno interesse a prestarsi a denunciare generiche, imprecise e capziose.
Tanto è doveroso da parte dell'istituzione scolastica chiarire, soltanto per non subire supinamente il volgare tentativo di shitstorm messo in atto con argomenti, modalità e riferimenti che saranno rimessi anche alle valutazioni legali del caso, a tutela del buon nome e del buon operato dell «Istituzione scolastica e di chi ha l'onore e l'onere di rappresentarla.
SPOILER ALERT: alla fine de "Il barbiere di Siviglia", Don Basilio fa una figura da quattro soldi e si ritira con la piva nel sacco.
Ad perpetuam rei memoriam.